martedì 12 giugno 2012

LA LINEA MAGINOT





La Linea Maginot è un complesso integrato di fortificazioni ed opere militari  realizzati tra il 1928 ed il 1940 dal Governo francese a protezione dei confini nazionali verso il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l'Italia. Il suo sviluppo e la sua costruzione furono strettamente legati alle esperienze della prima guerra mondiale; martellanti bombardamenti di artiglierie pesanti, l'uso di prodotti chimici (gas asfissianti, vescicanti, ecc), fronti statici articolati su imponenti sistemi trincerati e l'uso di fortificazioni permanenti e campali il più possibilmente protette, fecero credere all'esercito francese, come a tutti gli altri eserciti europei, alla opportunità di proteggere i propri confini con una o più imponenti linee fortificate, teoricamente inespugnabili da attacchi diretti.
Il concetto base della Linea Maginot era un'ossatura costituita da possenti opere di fortificazione, (in francese Ouvrages tout-court, distanziati tra loro di circa 5 km completamente collegati sottoterra, con alcune postazioni "emergenti", armati prevalentemente di mitragliatrici e artiglierie di piccolo calibro, che si proteggevano l'un l'altro e che controllavano i tratti di confine e le relative vie di accesso.
Tra questi erano posizionati fortificazioni minori (in francese petites ouvrages), casematte e bunker di varia potenza di fuoco e dimensioni che rendevano continuo il fronte, controllandolo con mitragliatrici e pezzi anticarro.
Molto importante era anche l'ostacolo passivo antistante tutta la Linea, un ostacolo costituito da un profondo reticolato di filo spinato e sei file di putrelle infisse nel terreno che doveva fermare la fanteria e i carri nemici. In posizione arretrata poi c'erano due linee di resistenza che consentiva alle truppe di ripararsi dai bombardamenti.


Il ministro della guerra Andrè Maginot


La classificazione principale delle strutture della Linea Maginot riguarda le dimensioni delle opere di fortificazione, suddivise in opere minori e maggiori (in frances petites e grandes ouvrages) dove le prime erano armate esclusivamente con mitragliatrici, mortai da 50mm (in torretta o casamatta) ed eventualmente pezzi anticarro. Queste opere potevano essere sostituite, a seconda dei casi, da un'unica grande casamatta oppure da diversi blocchi (da 2 a 5) collegati da una serie di gallerie sotterranee; le seconde invece potevano collegare fino a 19 blocchi grazie a grandi sviluppi di gallerie sotterranee.
Alcune tra le opere maggiori di fortificazione raggiunsero notevoli dimensioni, ad esempio il forte Hochwald (Grand Ouvrage Hochwald), composto da 14 blocchi da combattimento più 9 casematte del fossato, collegate da 8 chilometri di gallerie, in grado di ospitare 1070 uomini e 21 pezzi, oppure il Grand Ouvrage Hackenberg con 19 blocchi, 8 chilometri di gallerie, 1082 uomini a presidio e 18 pezzi di artiglieria.
Generalmente le grandi opere di fortificazione erano formate da due ingressi principali, uno per materiali e munizioni e l'altro per gli uomini; da queste entrate si accedeva quindi a un complesso sistema di gallerie protette dalla roccia, dal quale si poteva accedere a caserme, ricoveri per la truppa, depositi di munizioni e viveri, camere per i gruppi elettrogeni e per i sistemi di ventilazione e comunicazione, oltre che alle numerose postazioni di difesa, il vero fulcro della Linea Maginot.
Dalle gallerie principali, binari a scartamento ridotto conducono a diversi pozzi verticali con ascensori e scale che portavano alle varie casematte di artiglieria o fanteria, torrette di artiglieria e fanteria oppure blocchi misti che comprendevano più tipologie e torrette di osservazione.
Analogamente, le opere minori di fortificazione avevano la stessa struttura di quelle maggiori, ma con dimensioni più modeste, una sola entrata, o, in alcuni casi, potevano essere costituite da un solo blocco di combattimento dove si potevano trovare le postazioni, le camerate e tutti i locali necessari.
Infine per rendere la Linea il più continua possibile, furono costruiti tra le varie opere, una serie di piccole casematte e osservatori per dirigere il tiro.




Reticolato anticarro posto in superficie


Schema funzionale dell'edificio



Ogni territorio era accomagnato da una diversa concezione progettuale: ad esempio al confine con la Germania, il terreno prevalentemente pianeggiante che caratterizzava il confine, fece decidere agli ingegneri francesi la necessità di approntare la Linea sotterrandola il più possibile nel terreno e creando un complesso sistema di gallerie e ricoveri sotterranei per difendere la struttura da eventuali bombardamenti, e nel contempo, per allontanare il più possibile dalla zona di confine gli ingressi.
Mentre al confine con l'Italia, il terreno montuoso e quindi la difficoltà dell'avversario di mettere in posizione artiglierie pesanti in prossimità della confine, fece propendere gli ingegneri nel decidere di costruire opere di piccole dimensioni con minore sviluppo di gallerie, senza però diminuire la funzionalità e l'efficacia.


 Conformazione della linea presso Metz, Lorena



La linea Maginot nel settore alpino di Moutiere, non lontano dall'Italia